martedì 16 luglio 2013

Apprendimento e istruzione

Al giorno d'oggi il sapere è certificato, se non è certificato il sapere non ha importanza.

Vuoi imparare una nuova lingua? "devi andare ad un corso".
Vuoi studiare chimica? "non hai fatto l'università, mi spiace".
Vuoi imparare a modellare in tridimensionale? "non ho soldi per fare un corso, non imparerò mai".

"Se non fai un corso, se non impari le cose con qualcuno che ne sa più di te, non sai nulla.
E' meglio che aspetti finchè non te li puoi permettere o hai il tempo per farlo."


Wow.

Facciamo un passo in avanti e diamo un occhio all'interno..

La scuola, le materie di studio, le priorità... vengono tutte gestite come ai primi tempi in cui vennero fondati i primi circoli di studio.
Diamo uno sguardo alle materie... italiano, matematica, fisica.. è ovvio che ci sono alcune materie che vengono considerate "più importanti".
Da dove viene questa prerogativa? Il mondo di un tempo e le priorità di un tempo.. equivalgono alle priorità di oggi?.
Una persona che ha priorità diverse, imparerà le cose allo stesso modo? Questo sistema è equo verso tutti gli studenti? anche verso coloro le cui potenzialità inboccano cammini differenti?.

La domanda che mi pongo è la seguente.
"in un mondo in cui l'istruzione viene gestita anche con 20+ persone per classe e in cui l'importanza di un titolo sta diventando sempre più relativa.. vale davvero la pena limitarsi al titolo di studio?".

E' interessante.

Prima erano pochi quelli che accedevano all'università.
Ora che la maggior parte delle persone vi ha accesso ha davvero così tanto senso farvi affidamento per essere "definiti" sopra la norma e avere più probabilità di trovare lavoro?.

Naah, questa è la nuova "norma" di adesso, la chiamo "inflazione scolastica".

E quelli che hanno la scuola superiore o la scuola media? che speranza hanno di sopravvivere in futuro?.

Io penso questo: una abilità è una abilità, punto e basta, non importa dove la apprendi, tranne poche e rare eccezioni (medicina, chirurgia ecc. ecc.).
A fare la differenza forse è dove affini questa abilità, dove la perfezioni.. ma possedere una abilità non è un diritto riservato per chi va a scuola, è falso ed è uno schema mentale che taglia le gambe a tutti noi.
Concordo con quello che scrive l'autore di un libro interessante, tale Josh Kaufman, a proposito dell'imparare: Il limite non è mentale, è emotivo, non crediamo che questo sia possibile! abbiamo paura di ridicolizzarci di fronte agli altri e ci blocchiamo.
In realtà la curva di miglioramento iniziale, quando si pratica una cosa nuova, è talmente ripida da lasciarci increduli anche dopo poche ore.
Secondo l'autore menzionato sopra, questo avviene soprattutto durante le prime 20 ore, lasso di tempo durante il quale si può portare qualsiasi abilità ad un livello medio.
Noi possiamo fare quello che vogliamo, oltre a quello è solo il talento a fare la differenza fra la maestria e l'eccellenza.

Internet rappresenta la risposta crescente alla sete di conoscenza dei giovani di oggi e fornisce strumenti e teoria in misura molto maggiore rispetto alle aspettative della maggioranza di noi.
La neuroplasticità ci dice una cosa molto diretta: siamo fatti per specializzarci nel fare bene un qualcosa di altamente specifico.

Un muratore si ricorderà mai le derivate studiate a scuola?.












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