martedì 16 febbraio 2016

Unioni civili, libertà e figli

Sono giorni tumultuosi,
la gente parla.

Parla di cosa?.
Di cose che dicono gli altri.

Mi posso fidare di quello che dicono gli altri?.
Chi si fida? su cosa si basa?.

"Matrimonio civile" è il termine che desta gli animi.

Dicono "Il matrimonio è tale solo se sono coinvolti un uomo e una donna".
OK.
Concordo che l'etimologia del termine è la seguente:
"Rapporto di convivenza dell'uomo e della donna in accordo con la prassi civile, ed eventualmente religiosa, volto a garantire la sussistenza morale, sociale e giuridica della famiglia.".
Questo va a a congiungersi con la sacralità della figura della madre, da li la parola "Matri-monio".
  
Il pezzo che mi manca è: Perchè non è possibile scindere la visione civile da quella religiosa.
Per quale motivo è così difficile associare all'aggettivo "civile" un cambiamento totale del termine matrimonio?.

E' una parola, soltanto una parola.

Se la chiesa non accetta di ritenere "sposate" le coppie omosessuali in termini religiosi, è liberissima di farlo, suo il territorio e sua la legge.
Se lo stato congiunge due persone che si amano, e le regolamenta davanti alla legge, che problema c'è?.
Se il matrimonio fosse solamente una prerogativa della chiesa, una persona laica e non credente non potrebbe sposarsi.
Sotto questa ottica, ho davvero la percezione che il nostro paese è davvero molto lontano dalla tanto osannata "mentalità aperta".

Non comprendo il motivo dietro al dover forzare un collegamento fra le due parti solo per protesta, il motivo dietro a questo astio, per dei motivi così futili.

E poi vengono i figli.
Si complica.

Ci sono dei punti di vista così contrapposti, sia dal punto di vista pedagogico che morale.
La domanda è sempre la stessa "cosa comporta per un bambino, il fatto di crescere fra due figure di ugual sesso?".

Non è una domanda a cui rispondere a cuor leggero.
Non è una domanda a cui ti basta dire "io la penso così".
E' una domanda il cui tema non sei tu, ma altri individui non ancora maturi.

Di fronte ad una tematica del genere, prendere una posizione superficiale è quantomeno presuntuoso.
Questo perchè la crescita di un individuo è una cosa complessa, che va tenuta in seria considerazione.

Esistono studi al riguardo, che possono venirci in aiuto.
Fra i tanti siti, ne ho trovato uno che riassume in modo piacevole tutte le facciate coinvolte.

Link

Io sono cresciuto sotto la religione cattolica cristiana, col passare del tempo me ne sono poi allontanato, per motivi miei personali.
Non vedo più la figura di Cristo per come la vedevo un tempo.
Mettiamo che un giorno di questi provassi a immaginarlo.
Conoscendo i suoi insegnamenti e il suo pensiero, cosa direbbe di fronte a tutte queste regole, e a tutti questi schemi mentali?.
Secondo me rimarrebbe molto deluso, per non dire scandalizzato.

Non era proprio lui che diede un solo comandamento?.