venerdì 17 marzo 2017

Il Paradosso Invisibile

Con la riflessione di oggi vorrei invitarvi a fermarvi un momento.

Guardatevi attorno.

Tutto ciò che avete.
I vostri svaghi.
I vostri vestiti.
Le applicazioni installate sul vostro cellulare.
Il numero di libri che avete a casa.
Il numero di giochi che vostro figlio ha a disposizione.

Vorrei confrontarmi con voi.

Mi capita di sentirmi smarrito quando ho troppe scelte a mia disposizione.
Mi sono abituato a vivere nel "troppo".

Troppe attività.
Troppo svago.
Troppa variabilità.

E' così che gira il mondo oggi.
Gestioni sempre più polarizzate.
Hai di tutto o vivi con poco.

Con il passare del tempo ho realizzato che avere troppa scelta esercita un effetto insolito.
Andare in libreria e trovarsi davanti a mille generi tutti in una volta.
Aprire il porta-scarpe e vedere 4 paia di scarpe estive.
Ambienti con molta variabilità in genere.

All'inizio pensavo che fosse una deviazione professionale.
Invece no.. ho cambiato idea.

Non è uno stress attivo, ad esempio dopo una giornata intensa di lavoro.
Uno stress silente, passivo, cumulativo.
Come se la variabilità dell'ambiente che ci circonda esercitasse una influenza sul come ci sentiamo.
Non è semplice percepirlo ed è tutto fuorché immediato rendersene conto.

E' come se avere meno cose da gestire ci facesse sentire più focalizzati.
Indirettamente più sereni.

Non parlo di ordine, parlo di variabilità.

Parto dal presupposto che l'unico spazio che posso gestire è la mia vita e le cose che possiedo.
Da 35+ magliette ora ne ho 10.
Tagliato nettamente sull'abbigliamento intimo.
Tenere un paio di scarpe casual in un armadietto 365 giorni all'anno... NO.

Da decine di applicazioni e giochi, installate sul telefono, ho scelto solo quelle che uso di frequente.
Per le applicazioni meno usate uso il PC fisso o il PC portatile.

Indirettamente riscopro di passare meno tempo giocando al telefono.
Indirettamente mi trovo a parlare di più con mia moglie e ad essere più partecipe nella vita di casa.
E' un paradosso.
Come se avere troppe scelte possa trasformare la "libertà di scelta" in un peso invisibile.

Ma non finisce qui.
Vorrei sottoporvi un possibile risvolto: Il modo in cui educhiamo i nostri figli.

Spesso applichiamo dei limiti ai nostri figli nella convinzione di rassicurarli.
Forse lo facciamo per dare loro un mondo più piccolo in cui muoversi più agevolmente.
Forse lo facciamo per farli sentire meglio.

La domanda di oggi è..  se la stessa regola valesse anche per gli adulti?.



1 commento:

  1. Ciao Mourne! Riflessione che ho fatto anche io tempo fa e sono arrivata alla tua stessa conclusione...ridotto drasticamente un sacco di superfluo e sto mille volte meglio :) Se può interessarti, ti segnalo questo libro sull'argomento, per me è stato "fulminante": http://laurapecoraro.altervista.org/basta/

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