martedì 3 dicembre 2013

Il lato oscuro dell'efficienza

E' passato un po' di tempo dal giorno in cui scrissi a proposito del campo di efficienza. ( link )

Ben 119 giorni.

Wow, come passa il tempo!.. ma forse non è sempre un male.
Il tempo dà modo di pensare, di riflettere, di porsi degli interrogativi.
In questo caso ho riflettuto sul fatto che in certi casi, avere una buona efficienza in qualcosa ha dei lati negativi.

Su questo apro una breve parentesi.

Ieri ho letto sul sito della commissione europea che la maggioranza dei giovani fra i 15 e i 24 anni morti in incidenti stradali sono neopatentati. ( link )
Ho esaminato la documentazione presente su quel sito, ma non ho trovato quello a cui ero interessato.
Una ordinazione dei grafici "per esperienza di guida".

Con il termine "neopatentato" si parla di chi ha una esperienza di guida inferiore ai tre anni.
Quello a cui sono interessato è.. "Qual'è la percentuale di questi giovani che fa un incidente mortale, ad esempio, nei primi 3 mesi dal conseguimento della patente?".

La curiosità mi stuzzica.
Se qualcuno ha in mano dei dati di questo tipo e fosse disponibile a condividerli con me, gli sarei enormemente grato.

STOP.
Chiudo la breve parentesi sui dati della commissione europea, non volevo dilungarmi.

Per quale motivo sono interessato all' "esperienza"?.

Perchè trovo che in certi casi, l'avere meno efficienza in qualcosa possa tenerci lontani dai guai, ma voglio vedere fino a che punto.

Godere di una efficienza maggiore nello svolgere una azione comporta, gradualmente, la tendenza a dare qualcosa per scontato.
Prendere decisioni azzardate.

Si può relazionare la cosa all'altro opposto.

"Ha meno esperienza quindi può combinare dei guai".. dicono.
Concordo, ma fino ad una certa soglia.
Penso che sia solo una faccia della medaglia.

Chiudo gli occhi.

Immagino di entrare in una enorme stanza buia, una stanza in cui sono stato solo un paio di volte in passato.
Immagino di voler correre alla cieca.
Il mio istinto mi suggerisce di abituarmi prima all'oscurità procedendo lentamente, con cautela.
Questo perchè non ricordo bene cosa c'era nella stanza.
Potrei farmi male correndo.

Immagino di entrare in una enorme stanza buia, in cui sono stato migliaia di volte, persino poco fa.
Immagino di correre pur vedendo poco-nulla, dando per scontato di conoscere bene la stanza a memoria.  
E se nel frattempo qualcuno ha spostato qualcosa?.

Non è forse quando diamo una cosa per scontata, anche altrui, che mettiamo a repentaglio la nostra incolumità?.

Forse dovremmo essere più modesti sulla nostra preparazione e sulle nostre abilità, a prescindere.
Forse potrebbe insegnarci qualcosa.
Forse potrebbe salvarci la vita.












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